L’assessore di Milano fa tic tac

Quando Lo Russo e il PD erano all’opposizione, non c’è stato giorno in cui non ci accusassero di “voler bloccare tutto”. I fatti, ovviamente, gli hanno dato torto.

Oggi Mazzoleni, l’assessore all’urbanistica importato da Milano, dichiara, candidamente “ho voluto fermare tutto”. E le imprese che dovrebbero svolgere i lavori di riqualificazione, sconsolate dichiarano che “manca l’ascolto, l’amministrazione è un muro di gomma”.
Come se non bastasse, nella stessa intervista, Mazzoleni dichiara che è “stupito dai tempi del pubblico”.

Benvenuto sulla Terra, assessore! Mentre lei si ambienta, noi aspettiamo che faccia qualcosa di concreto per Torino. Magari prima della scadenza del suo mandato.

Lo Russo cancella il mercatino di Natale di Piazza Castello

Oggi, su La Stampa, Luca Ferrua fa una riflessione che vorrei condividere insieme a voi.

Se è vero che quest’anno, dopo lo stop per Covid, tornano i festeggiamenti in piazza e i mercatini di Natale, è anche vero che l’attuale giunta ha deciso di cancellare completamente il lavoro fatto negli anni precedenti. Come? Cancellando il mercatino di Natale di Piazza Castello e tornando al vecchio concerto di Capodanno, al posto dello spettacolo di magia che aveva riempito di persone Piazza Castello portando Torino anche sul Guinness dei Primati.

Riguardo ai mercatini, non ho problemi a dire che su alcune cose si poteva ancora migliorare. Torino non aveva mai avuto un grande Mercatino di Natale in centro in grado di attirare turisti. Eravamo partiti da zero, incontrando anche delle difficoltà. Ma qualcosa era stato fatto e da lì si poteva ripartire.

Invece, via, tutto cancellato. Torino torna indietro, anche sotto questo punto di vista. Ecco perchè trovo di assoluto buon senso le parole di Ferrua pubblicate oggi su La Stampa.

TARDIAMO L’ACCENSIONE DEI RISCALDAMENTI ANCHE A TORINO

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ieri ha posticipato l’accensione dei riscaldamenti nella sua città al 29 ottobre.

Può farlo perché la legge prevede che i sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio degli impianti termici, a fronte ovviamente di comprovate esigenze.

Ora, a Torino cosa aspettiamo a fare lo stesso?

Non è solo una questione di riduzione dei consumi di gas naturale per la crisi che stiamo vivendo, e che purtroppo sta colpendo violentemente tante famiglie, ma è anche una necessità ambientale improrogabile.

Questo ottobre a Torino le temperature sono state di quasi 2 gradi superiori alla media degli ultimi 30 anni e mentre scrivo questo post, la colonnina di mercurio tocca quota 20°C.

I riscaldamenti, lo sappiamo, sono una delle fonti di inquinanti atmosferici locali, certo non la principale, ma in una città che è maglia nera per lo smog e che ha già all’attivo 69 giorni di sforamento del PM10 – come testimonia Legambiente con il suo dossier “Mal’aria 2022” uscito pochi giorni fa – ogni azione di contenimento delle emissioni nocive e di quelle climalteranti è utile e fondamentale, lo è in primoluogo per la nostra salute.

Quindi caro sindaco Stefano Lo Russo, è vero che fa caldo, ma la prego esca dal torpore amministrativo in cui si è rinchiuso e agisca. Possibilmente…ora!

Non tagliate la Metro2

Il sindaco Lo Russo ogni tanto dà un guizzo della sua esistenza, ovviamente sempre nel modo peggiore. Qualche giorno fa ha annunciato che, per l’aumento dei prezzi delle materie prime, 3 fermate della futura linea di Metro2 sono a rischio. Mancano 300 milioni e occorre tagliare.

Tradotto: ancora una volta a rischiare di essere penalizzati sono i cittadini della periferia nord di Torino, che più di tutti stanno già patendo il costo della crisi che stiamo vivendo.

Eppure, secondo noi, le risorse ci sono.

Un esempio?

Tutte quelle destinate ad infrastrutture inutili e antistoriche come il Tav Torino-Lione che, se dirottate, coprirebbero ampiamente il rincaro dei costi e finanche il completamento della tratta.

Lo sperpero di risorse pubbliche, come vorrebbe la maggioranza di centro-sinistra, contro investimenti volti a rivitalizzare davvero la mobilità, l’economia e l’occupazione cittadina, per cui il MoVimento 5 Stelle Torino si è sempre battuto.

Il PD non ha rispettato le regole. Avevamo ragione noi.

Ricordate i famosi comizi elettorali del PD nel Punto Verde di Piazza d’Armi? E’ finita così…

 

In piazza per la pace

M5s a Torino in piazza per la pace

Oggi pomeriggio eravamo in piazza Palazzo di Città, davanti al Comune di Torino, per ribadire ancora una volta che è fondamentale fermare il rumore assordante delle guerre.

La pace è frutto di un impegno condiviso ed è per questo che le istituzioni, assieme a ciascuno di noi, devono fare la propria parte.

Insieme a docenti e studenti abbiamo sottolineato l’importanza di cessare immediatamente il fuoco e di avviare negoziati di pace tra Ucraina e Russia.

È fondamentale costruire un dialogo tra le nazioni soprattutto oggi, in un contesto in cui, tra le altre cose, si aggrava la situazione economica di famiglie e imprese, prolifera il modello dell’individualismo non solidale e peggiorano gli effetti del cambiamento climatico.

Noi, come M5S, sposando appieno i valori e i principi della nostra Costituzione, non ci rassegneremo mai a subire passivamente le conseguenze di una guerra che continua a fare stragi di innocenti e continueremo ad anteporre sempre la via della diplomazia all’escalation militare.

Lo Russo: “La Metro2 avrà tre fermate in meno”

Abbiamo letto sulla Stampa di oggi che il Sindaco (?) Lo Russo, durante un incontro con i cittadini di Barca e Bertolla, ha dichiarato di voler affrontare l’aumento dei costi di realizzazione della metro 2 riducendone il tracciato e tagliando il numero delle stazioni previste, penalizzando così nuovamente i cittadini della periferia nord di Torino.

Poche ore dopo, la capogruppo del Partito Democratico Nadia Conticelli ha replicato suggerendo invece di sacrificare le fermate del tratto che passa sotto il centro storico

Non stupisce neanche più che l’unica proposta del Sindaco e della maggioranza PD che amministra la Città sia l’ennesima penalizzazione a scapito dei cittadini.
Però i Torinesi non meritano una guerra di territori, tra centro e periferia. Il numero di fermate DEVE restare quello determinato nel progetto preliminare.

Sindaco, dimostri di contare qualcosa e chieda con forza al nuovo Governo i fondi per completare il tratto già previsto e tra l’altro già finanziato per un miliardo e 850 milioni.

E soprattutto venga a raccontare le sue intenzioni di fronte al Consiglio Comunale. Abbiamo richiesto comunicazioni in aula per lunedì prossimo, ma purtroppo non ci sono state concesse.

Egregio Direttore de LA STAMPA…

A seguito di un editoriale a firma Griseri apparso ieri su La Stampa, mi sono sentito in obbligo di scrivere quanto segue.

Egr. Direttore,
Da esponente della maggioranza M5S che ha governato Torino dal 2016 al 2021 e attuale capogruppo all’opposizione, vorrei replicare all’editoriale di ieri del vostro Paolo Griseri. Non tanto in relazione alla parte in cui magnifica l’operato del primo anno dell’attuale Sindaco, quanto ai molteplici riferimenti, molti dei quali errati, alla passata amministrazione.
Innanzi tutto quando afferma che il sindaco avrebbe “indubbiamente ereditato una situazione non facile dall’amministrazione precedente”. Se mi è permesso, vorrei dire che la situazione ereditata da Lo Russo è certamente migliore di quella lasciata dal Pd al M5S nel 2016.
In primo luogo in relazione ai conti, certo, ancora in rosso, ma, come affermato dalla Corte dei Conti negli scorsi anni, decisamente migliorati rispetto al passato, anche grazie al Piano di Rientro che la passata amministrazione ha dovuto, suo malgrado, affrontare per evitare il pre-dissesto. Non solo: l’attuale amministrazione ha potuto beneficiare di una norma del Governo Draghi per risistemare i conti dei Comuni in difficoltà, come Torino e Napoli. Certo, mi sembra corretto ricordarlo, anche a spese dei torinesi, visto che il Sindaco ha aumentato di conseguenza le aliquote Irpef e Tari.
Seguono diverse informazioni errate come fantomatici “progetti rimasti a marcire nel cassetto”. Quali, esattamente? Da ex Presidente della Commissione Commercio e Lavoro, non mi risulta alcun progetto rimasto fermo senza un perché. Il cantiere di via Breglio della Spina 3 (ma forse Griseri intendeva Spina 4) poi, ci tengo a ricordarlo, è stato avviato proprio durante l’amministrazione precedente. Adesso, invece, è fermo. Il primo ingente finanziamento per la Metro 2, non è stato ottenuto dall’attuale amministrazione ma da quella targata M5S, grazie al governo Conte. E quello di Ryanair a Torino, non è un “ritorno” come scritto nell’editoriale, ma un arrivo risalente al 2021. La nuova base Ryanair “che ha fatto aumentare l’afflusso di turisti quest’estate”, infatti, è stata ottenuta durante l’amministrazione precedente, anche grazie alla lunga serie di eventi programmati in città, da Eurovision, alle Atp Finals, fino alle Universiadi anche questi portati in città dal M5S.
Vorrei concludere con una serie di questioni, invece, che l’attuale sindaco NON si è trovato sul tavolo al momento del suo insediamento.
Parlo dell’ex campo Rom di Via Germagnano (ricorda le fiaccolate notturne dei cittadini esasperati?)
Parlo dell’occupazione dell’Ex Villaggio Olimpico, la più grande d’Europa.
Parlo dei bus GTT vecchi e che andavano a fuoco, oggi in larga parte sostituiti da quelli gialloblù.
Parlo della più importante manifestazione culturale di Torino e, forse, del Paese, Il Salone del Libro, che era finito a Milano.
Tutte “eredità” che ci trovammo nel cassetto nel 2016, lasciate proprio da chi ha amministrato dal 2011 al 2016, incluso Lo Russo, ma che oggi questi problemi non deve più risolverli perché ci ha già pensato chi l’ha preceduto.
Sì, quei “populisti” dei grillini, tanto vituperati dal vicedirettore Griseri.

Con stima,
Andrea Russi

Sì, una cosa buona questo Sindaco l’ha fatta…

Lo Russo, per provare ad allontanare una sorta di complesso che vive dal giorno del suo insediamento, ha dichiarato che nel primo anno da sindaco ha fatto “più dei 5 Stelle”. Se lo dice da solo, perché dubito fortemente che qualcun altro glielo possa riconoscere.
Ovviamente i giornali riportano tale informazione senza sentire la necessità di fare un minimo di fact checking. Andava di moda farlo soltanto con le dichiarazioni di Conte durante l’ultima campagna elettorale.
Il nostro parere è diametralmente opposto, ovvero che il primo anno di Lo Russo è stato un vero e proprio disastro. Ma, al contrario del sindaco, proverò ad argomentare.

In primo luogo, quando arrivi al governo di una città, ciò che fa la differenza è l’eredità che ti trovi sul tavolo e i progetti che ti trovi nel cassetto.
Analizziamola:
➡️ Mentre noi, nel 2016, ci siamo trovati un Comune in sostanziale predissesto, il Pd ha potuto beneficiare di una situazione nettamente migliore.
➡️ Mentre noi ci siamo ritrovati un Governo targato PD che ci ha negato, fino all’ultimo, addirittura i fondi Imu-Ici, il PD ha trovato un governo che ha subito messo le mani al portafogli per salvare i comuni in difficoltà come Torino e Napoli.
➡️ Mentre noi ci siamo ritrovati il campo Rom di Via Germagnano fuori controllo e la più grande occupazione d’Europa all’ex villaggio olimpico, loro si sono ritrovati Eurovision e le ATP Finals.
➡️ Mentre noi ci siamo ritrovati i Murazzi e il Valentino con i locali chiusi o carichi di irregolarità, loro si sono ritrovati 100 milioni per il Valentino e i Muri già parzialmente aperti.
➡️ Mentre noi ci siamo ritrovati il Salone del Libro emigrato a Milano, loro se lo ritrovano definitivamente rilanciato.
➡️ Mentre noi ci siamo ritrovati GTT sull’orlo del fallimento e con i mezzi che andavano a fuoco, loro si sono ritrovati centinaia di autobus gialloblu nuovi e 70 nuovi tram in arrivo.

Tutto ciò chè è stato inaugurato in questo primo anno, in sostanza, è frutto del lavoro dei 5 anni precedenti anche se il sindaco e i vari assessori provano continuamente ad intestarsi i meriti.
Così come i fondi ottenuti per l’area di crisi, il progetto della città dell’Aerospazio e, come ciliegina sulla torta, la nuova base Ryanair, ottenuta proprio in scadenza di mandato per merito anche dell’enorme lavoro fatto sul turismo, sugli eventi e sulla comunicazione
Questo simpatico quadretto potrebbe già essere sufficiente per suggerire al sindaco di essere più cauto nell’autovalutazione.

Ma andiamo avanti: anche dal punto di vista strettamente amministrativo, Lo Russo si ferma a 812 delibere nel primo anno (dal 27 ottobre 2021 all’11 ottobre 2022), contro le 1179 del M5S (dal 30 giugno 2016 al 14 giugno 2017). Hanno lavorato meno. O avuto la necessità di lavorare meno.
E hanno fatto lavorare meno anche il Consiglio Comunale, proponendo alla Sala Rossa 69 deliberazioni, contro le 96 di Appendino.
Tra Giunta e Proposte al Consiglio, il 30% in meno

Dopodichè, sono riusciti ad inanellare una lunga serie di insuccessi che elenco qui sotto:
✅Ha aumentato l’Irpef
✅Ha aumentato la Tari
✅Tempi infiniti per avere un cambio di residenza o un certificato di morte all’anagrafe
✅Ha trasformato le Partecipate del Comune nell’ufficio di collocamento dei trombati del PD
✅Si è subito attivato per aumentarsi lo stipendio
✅Con lui sono aumentate le occupazioni abusive delle case ATC
✅Ha nominato in una partecipata – Smat – il collega di studio della sua assessora alle Partecipate
✅Ha nominato una city manager da 200.000€/anno ex direttrice di Manitalidea azienda finita in amministrazione controllata
✅Ha cacciato dal centro città il Fan Village delle Atp Finals di tennis
✅Ha ridotto da 6 milioni a 2 milioni i fondi per la riparazione delle buche nelle strade
Silenzio sul tunnel di Piazza Baldissera, e retromarcia sul taglio delle fermate GTT e sulla funicolare dei Cappuccini
✅Ha interrotto la registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, al contrario di quanto promesso
✅Ha dimenticato la cura del verde cittadino durante il periodo di siccità, lasciando morire centinaia di piante
✅Ha ignorato e lasciato irrisolti i problemi di sicurezza nei quartieri più a rischio

Alla luce di tutto questo, credo che non sia un caso che il suo partito alle ultime Elezioni Politiche abbia perso 20 mila voti, circa il 17% del totale, rispetto a quelle del 2018.

Mi chiederete, “ma avrà fatto anche qualcosa di buono, questo sindaco”?
Sì, una cosa buona l’ha fatta: ha cambiato idea sul Reddito di Cittadinanza. Nel 2018 lo definì “scellerato“ mentre adesso ha dichiarato che va mantenuto.