A Futura Memoria

Le contraddizioni del presente contro la ciclicità dei suicidi politici

Dal Nuovo Dizionario De Mauro: “di un esame di testimonianza, che si svolge anticipatamente rispetto alla prassi normale per timore di futura impossibilità”.  Secondo il mio dizionario invece “A FUTURA MEMORIA” significa sottolineare notizie e comportamenti contraddittori nel passato e che potrebbero ripetersi nel futuro. 

Noi viviamo in un periodo in cui il giornalismo (e i suoi “sacerdoti”) non fa più il mestiere per cui è nato, cioè studiare, approfondire, spiegare, svolgere un ruolo “critico” che permetta una progressiva “alfabetizzazione” e crescita culturale dei lettori/lettrici. 

Un esempio evidente è la guerra ucraina. Non era successo in nessuna guerra (se non quella in Iraq) che i corrispondenti leggessero solo veline di uno dei combattenti, non era successo neanche nel Vietnam. Invece ora abbiamo dichiarazioni roboanti di fatti, combattimenti, numeri smentiti solo alcuni giorni dopo. Vogliamo ricordare le decine di malattie che avrebbero ucciso o fortemente danneggiato, in pochi giorni, la salute di Putin? O le continue dichiarazione, da parte dell'intelligence inglese (sempre loro, in questo settore) sulle centinaia di migliaia di morti russi, sulla carenza di armi e munizioni sempre da parte russa? Un giorno, circa 2 mesi fa, esce la notizia, ad inizio settimana, che i russi avevano munizioni sino al giovedì successivo. Pensate se non le avessero finite quel giovedì! Adesso sarebbero ad abbeverarsi in Piazza San Pietro (altra bufala sul desideri russo di invadere l'Europa!).

Ma vogliamo parlare di casa nostra? Importanti “soloni” dei maggiori quotidiani italiani, quando Conte andò a chiedere soldi per il PNRR, titolavano un po' tutti questi concetti: “Ma chi vuoi che in Europa ascolti Conte?”, “Ma perché andiamo a fare brutte figure?”, “Ma accontentiamoci del MES, solo quello ci danno!”, e via discorrendo. Così successe che Conte ottenne più di quanto chiedevamo, e gli stessi giornali smisero di pontificare e abbassarono i toni, mentre Fratelli d'Italia si asteneva su quei soldi in parlamento europeo. 

Quando si capì che quei soldi potevano “interessare”, si fece cadere il Conte II, si mise Draghi (Vuoi mettere la credibilità di tale personaggio in Europa? Per poi avere una sala europea praticamente vuota quando Draghi andò a parlare, ricordate le foto “selezionate” per nascondere i posti vuoti?). Sconfitto nella corsa al Quirinale, Draghi si disinteressò degli italiani, ma modificò non poche volte il piano PNRR predisposto da Conte, col risultato che oggi Meloni non sa dove mettere mano. 

E i nostri giornalisti sapienti e gettonatissimi in TV?

Costretti comunque a dire qualcosa, anche se in grande contrasto con quanto scritto precedentemente, sostengono che era meglio prendere meno soldi, Conte ne ha chiesti troppi!!!!

E' per ricordare questi indegni comportamenti che vorrò curare questa rubrica: ricordare il passato dei tanti “esperti”, sottolineare le contraddizioni con quanto dicono oggi, per ricordare A FUTURA MEMORIA che potranno di nuovo dire l'opposto di quello che dichiarano oggi.

P.S. Per le date e il ricordo dei fatti salienti del passato un grazie a Marco Travaglio e ai suoi libri.

A Futura Memoria
Riccardo Migliori 23 aprile 2023
Condividi articolo
Archivio

24 - 30 novembre
A Futura Memoria