MOVIDA E DIVIETI

Oggi l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino ha portato in Commissione una deliberazione che modifica l’estensione temporale delle limitazioni alla vendita e all’asporto di bevande alcoliche nelle aree della movida.

In pratica nelle aree di Vanchiglia, Piazza Vittorio, San Salvario e Borgo Rossini non si potranno più vendere alcolici per asporto nelle ore serali dal 1 gennaio al 31 dicembre, dunque per tutto l’anno, mentre fino ad oggi non era consentito soltanto nei mesi che vanno da aprile a novembre.

Quando nel 2018 approvammo la modifica regolamentare che apriva la strada a queste limitazioni, le forze di minoranza ci attaccarono duramente per quella che a loro modo di vedere era una modifica “cervellotica, perché limitava l’azione amministrativa a decretare il perenne stato di emergenza in alcune zone della Città” e che “mancava di visione”.

Ora che quelle stesse persone sono al Governo, non solo propongono le stesse misure su cui per anni ci hanno criticato, ma addirittura le inaspriscono, rendendo evidente che, nonostante gli attacchi politici, anche per loro quella è una valida strada da percorrere.

Non sarebbe stato più onesto ammetterlo prima?

BASTA MORTI SUL LAVORO

Lunedì pomeriggio il Consiglio comunale aveva osservato un minuto di silenzio in memoria di Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti, i tre lavoratori deceduti nello schianto della gru in via Genova.

Oggi ho partecipato al presidio organizzato di fronte alla Prefettura da diverse organizzazioni sindacali per dire basta alla strage silenziosa dei morti sul lavoro.

Dall’inizio dell’anno sono 44 i morti sul lavoro in Piemonte, uno ogni otto giorni.

A livello nazionale, tra gennaio e ottobre in Italia sono morte 1017 persone, una media di oltre 3 morti bianche al giorno.

La sicurezza sui luoghi lavoro dovrebbe essere un tema prioritario per la classe politica. Purtroppo resta ancora una emergenza nazionale.

LA COMMISSIONE COMMERCIO PROGRAMMA I SUOI LAVORI. I MIEI SPUNTI

Dopo aver ricoperto per 5 anni il ruolo di Presidente, ho partecipato per la prima volta alla programmazione dei lavori della Commissione Commercio dai banchi dell’opposizione. Ho portato all’attenzione dei colleghi alcuni spunti che spero verranno presi in considerazione.

Ho prima di tutto chiesto all’Assessore Chiavarino di mantenere alto l’impegno verso i mercati della nostra Città, portando avanti progetti di riqualificazione finalizzati al loro rilancio e ideando specifici percorsi turistici che li possano coinvolgere.

Ho richiesto un impegno formale a mantenere la tassa giornaliera unica per gli ambulanti e a far tornare il mercato di Piazza Bengasi nella sua collocazione originaria, da cui è lontano ormai da troppi anni, sulla base di un impegno che avevamo assunto con la Commissione di Mercato.

Per quanto riguarda il commercio di vicinato, ho sottolineato che potrebbe esserci l’opportunità di portare avanti quei progetti di qualificazione urbana che negli anni sono stati presentati alla Città e che ora potrebbero finalmente partire, grazie ai fondi del PNRR che ricadranno sulla Città di Torino.

Impossibile non concepire il commercio come una ricchezza per i nostri quartieri periferici, e in quest’ottica ho proposto forme di sgravio per quegli imprenditori che decideranno di scommettere sulle aree meno centrali, oltre che un costante coinvolgimento delle associazioni di via del territorio.

Infine ho sollevato il tema dell’e-commerce, la vera grande sfida che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni. E’ importantissimo, infatti, che i piccoli commercianti possano essere aiutati a cogliere le opportunità delle nuove tecnologie, ma è altrettanto importante che la Città possa promuovere un tavolo regionale per adeguare l’importo dei tributi che devono versare i grandi colossi dell’e-commerce quando decidono di insediarsi sui nostri territori.

Nei prossimi mesi saranno molti i temi che la commissione Commercio dovrà affrontare, e sicuramente nel mio intervento ne ho dimenticato qualcuno.

Di certo il mio impegno sarà quello di sempre.

LA GIUNTA DEI NO

Nonostante lunedì scorso la Giunta ci avesse comunicato di non voler accogliere nemmeno una delle nostre proposte di integrazione alle linee programmatiche di mandato, avevamo ugualmente pensato di discuterle in Consiglio Comunale, convinti che dopo il dibattito qualcuna di queste potesse essere accolta.

Con un gesto davvero poco democratico, però, la capogruppo del PD ha presentato una mozione per accorpare tutti i nostri emendamenti, non lasciandoci neanche la possibilità di discuterli.

La motivazione che ha dato è imbarazzante: le nostre proposte, secondo la maggioranza, sarebbero “ostruzionistiche”, ovvero finalizzate a bloccare il lavori del Consiglio Comunale, e non meritano dunque di essere nemmeno presentate.

Ho deciso dunque di pubblicare tutti gli emendamenti che ho firmato.

Il PD e le altre forze di maggioranza domani diranno NO:

➡️ alla garanzia di mantenere la tassa giornaliera per i mercati per tutto il mandato

➡️ alla richiesta di prevenire le occupazioni abusive delle case Atc (ad esempio in via Bologna)

➡️ ad attuare misure per il contrasto all’abusivismo

➡️ alla riqualificazione del mercato delle Verbene

➡️ alla rateazione dei debiti per chi è in difficoltà

➡️ al ritorno del mercato su Piazza Bengasi

➡️ alla riapertura delle anagrafi decentrate

➡️ al rilascio della carta di identità entro sei mesi (queste ultime tra l’altro, sono proprio le promesse che il Sindaco Lo Russo ha fatto in campagna elettorale)

➡️ all’inserimento dei percettori di reddito di cittadinanza in progetti di pubblica utilità

➡️ all’impegno a mantenere pubblica gtt

➡️ all’utilizzo delle entrate della tassa di soggiorno per capitoli di bilancio legati a cultura e turismo

➡️ a mantenere gli sgravi nelle aree di cantiere

➡️ al sostegno ai senior civici

➡️ alle assunzioni del personale

➡️ ai cantieri di lavoro per i cittadini disoccupati di lungo periodo

➡️ ai finanziamenti agevolati per le imprese

Probabilmente, all’interno della maggioranza esistono delle differenze di visione politica così grandi che diventa più conveniente evitare la prova del voto, piuttosto che rischiare di evidenziare spaccature.

Purtroppo, però, a rimetterci sono sempre i cittadini

EUTANASIA LEGALE: UNA SENTENZA STORICA

Mario, 43 anni, marchigiano, è paralizzato dalle spalle ai piedi da 11 anni a causa di un incidente stradale. Da allora non riconosce più la sua vita come dignitosa.

Da circa un anno aveva chiesto che fossero verificate le sue condizioni di salute per poter accedere ad un farmaco letale e porre fine alle sue sofferenze.

Dopo lunghi mesi di battaglie, ieri Mario è stato il primo malato in Italia ad ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito.

Si tratta di sentenza storica, che riconosce di fatto a Mario la possibilità di decidere per sé ed essere libero, fino alla fine.

Sono stato impegnato, per tutta la scorsa estate, nella raccolta firme per il referendum #EutanasiaLegale

È un argomento che sento molto e su CronacaQui di oggi potete leggere le mie dichiarazioni sul tema.

ATP FINALS: LO RUSSO ASSENTE

Ad integrazione del post di ieri, pubblico qui i nomi dei consiglieri che approvarono lo stanziamento economico per il sostegno della candidatura della Città ad ospitare le ATP Finals di Tennis.

Come potete vedere, tra i consiglieri che NON votarono la delibera figurano:

– Stefano LO RUSSO (PD), ora Sindaco di Torino

– Domenico CARRETTA (PD), ora Assessore allo Sport

– Chiara FOGLIETTA (PD), ora Assessora alla Viabilità e all’Ambiente

– Francesco TRESSO (Torino Domani), ora Assessore alle Anagrafi

– Maria Grazia Grippo (PD), ora Presidente del Consiglio Comunale

– Fabrizio RICCA (Lega), ora Assessore Regionale allo Sport

A voi le considerazioni.

ATP FINALS: LO RUSSO FOLGORATO SULLA VIA DI DAMASCO

Oggi in Consiglio Comunale si è parlato delle ATP Finals appena concluse e la Giunta Lo Russo, per voce del suo Assessore allo Sport, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’evento e per le ricadute importanti sulla Città.

Devo dire che mi fa davvero molto piacere che anche la Giunta Lo Russo, finalmente, abbia aperto gli occhi e abbia iniziato a credere nella manifestazione.

Pensate che il mio primo ricordo relativo al percorso che ha portato le ATP Finals a Torino risale al febbraio 2019: in quei giorni stavamo infatti assistendo a un duro braccio di ferro del governo gialloverde, e sembrava che il Ministero non volesse stanziare i fondi necessari per assegnare l’evento a Torino.

In un contesto in cui i giornali titolavano quotidianamente: “Torino perde le finals, colpa di Appendino” o “ATP flop, non c’è speranza”, quale fu la più grande e geniale idea del capogruppo in opposizione Lo Russo, ora Sindaco? Eccola: portare in Consiglio Comunale delle palline da tennis e farle rimbalzare sui banchi delle minoranze, come segno di sfottò rivolto ai colleghi dell’allora maggioranza Appendino.

Ma non solo: nel marzo 2019, alla prova del voto, l‘allora capogruppo PD Lo Russo e i colleghi Carretta (ora Assessore allo sport), Foglietta (ora Assessora alla Viabilità e all’Ambiente), Tresso (ora Assessore alle Anagrafi) e Grippo (ora Presidente del Consiglio Comunale), scelsero di non votare la delibera di approvazione dello stanziamento per il sostegno alla candidatura pluriennale della città.

Insomma, all’epoca era evidente che fossimo gli unici ad aver compreso le potenzialità di un evento così importante per la Città, in cui abbiamo sempre creduto e che ha già iniziato a dare i suoi risultati. È ovvio che se Torino è stata scelta per ospitare l’Eurovision Song Contest, o se è diventata una delle basi di Ryanair, il merito sia stato anche del lavoro fatto per le ATP Finals. A tutto ciò, inoltre, si aggiungono i 600 milioni di ricadute economiche già quantificati.

Dunque sono felice di questa tardiva folgorazione sulla via di Damasco, meglio tardi che mai.

Però oggi, durante il mio intervento in Sala Rossa, ho voluto ricordare al Sindaco Lo Russo che, se fosse stato per lui, l’evento qui a Torino non ci sarebbe mai arrivato.

Gliel’ho ricordato facendo rimbalzare sul mio banco una pallina da tennis: la memoria, si sa, in politica spesso è troppo corta.

Qualità della vita, Torino sale di 45 posizioni in un anno

Rispetto al 2020, Torino fa un balzo in avanti di ben 45 posizioni nella classifica della qualità della vita di Italia Oggi.
Nel 2016 occupavamo la 70esima posizione, oggi la 19esima.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante monumento e il seguente testo "CRONACAQUI LO STUDIO La classifica dell'Università La Sapienza di Roma su 107 province d'Italia Qualità della vita, Torino è in rimonta Guadagnate 45 posizioni in un anno TORINO VIMENTO PTEO DOPO CINQUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE A TORINO SI VIVE MEGLIO"