LO SCIOPERO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI

All’inizio della pandemia, in quei giorni in cui eravamo chiusi in casa per il lockdown, avevo davvero sperato che il momento storico che stavamo attraversando, con così tanta preoccupazione, potesse essere la leva per costruire una società più giusta e per affrontare con serietà i temi della povertà, della disoccupazione, del precariato giovanile, della perdita di potere d’acquisto delle famiglie e di una più equa distribuzione della ricchezza.

Era la speranza di tanti e invece siamo ancora qui, a giustificare la legittimità di uno sciopero generale nel silenzio, imbarazzato e imbarazzante, delle principali testate giornalistiche.

Per questo oggi sono dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori

che hanno scelto di lottare contro le misure, chiaramente inadeguate, proposte dal Governo.

Oggi sono dalla parte di chi giustamente sciopera perché il conflitto sociale è, per me, l’unica via per allargare la partecipazione democratica e per estendere i confini dei diritti sociali.

PATRICK ZAKI E’ LIBERO

7 febbraio 2020 – 7 dicembre 2021: 668 giorni di carcere.

Ma oggi Patrick Zaki è libero.

Non ancora assolto, ma libero. Ed è una bellissima notizia, il primo spiraglio verso la piena libertà.

Forza Patrick, l’Italia al tuo fianco! 💪❤

Marco Giusta nuovo Presidente del Coordinamento Torino Pride GLBT

Congratulazioni a Marco Alessandro Giusta: nuovo Presidente del Coordinamento Torino Pride GLBT.

Con Marco, negli anni in cui abbiamo avuto l’onore di averlo come nostro assessore, tante sono state le battaglie condivise per i diritti e per il contrasto ad ogni forma di discriminazione.

In questo mandato continuerò a seguire la Commissione Consiliare Comunale che si occupa di questi temi, consapevole di quanto la strada per una reale uguaglianza sia, purtroppo, ancora lunga.

Ma noi continueremo ostinatamente a percorrerla tutte e tutti insieme con quella passione che mai ci è mancata.

Buon lavoro Presidente e un grazie ad Alessandro Battaglia per esserci sempre stato 🏳‍🌈

Proclamazione del sindaco e degli eletti in Sala Rossa

Partecipare alla proclamazione del sindaco e degli eletti in Sala Rossa è stata, ancora una volta, una splendida emozione.

Come da cerimoniale abbiamo iniziato questo nuovo corso sulle note dell’inno di Mameli, con tanti sorrisi e tanti nuovi colleghi con cui spero di condividere anni ricchi di passione e di impegno per Torino.

Ringrazio il Sindaco Stefano Lo Russo per la menzione a me e a Paolo Damilano nel suo primo intervento. Ha ragione, è stata una campagna elettorale che si è misurata sulla lealtà e sulla serietà nel confronto.

Ma è stata, soprattutto, una campagna elettorale in una fase storica complessa che ci impone ora, nei rispettivi ruoli, di lottare con tenacia affinché la solidarietà, la cooperazione e la responsabilità prevalgano come antidoto alle ingiustizie e alle disuguaglianze che vivono ancora il nostro tempo.

Come la goccia che scava la roccia continuerò a credere che ciò sia possibile e ce la metterò tutta.

3,2,1…si parte!

È GIUNTA!

Questa mattina il neo sindaco Stefano Lo Russo ha presentato la squadra degli assessori che lo accompagnerà in questo mandato.

Faccio i miei auguri di buon lavoro a tutti loro.

Ovviamente non è mia abitudine giudicare le persone prima che possano dimostrare chi sono e come lavorano, e non ho intenzione di farlo neanche questa volta, tuttavia due brevi considerazione di ordine amministrativo e politico credo si possano avanzare.

La prima è relativa alla distribuzione delle deleghe.

Accorpare ambiente, trasporti, viabilità, servizi cimiteriali e innovazione in un unico super assessorato con a capo una sola, oberata, persona mi sembra davvero un azzardo. Non vorrei che alla lunga, visto che si tratta di materie estremamente complesse e impegnative, si rivelasse un passo falso del nuovo sindaco.

La seconda considerazione riguarda invece l’urbanistica.

Non conosco Paolo Mazzoleni, né intendo giudicarne la professionalità e le capacità. Ma mi chiedo se davvero, tra tutti i professionisti torinesi, non c’era una persona di pari spessore che poteva e voleva ricoprire quell’incarico senza andare a scomodare il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano.

E poi, ancora, guardare a Milano è una scelta singolare ma chiara negli intenti.

Il modello di sviluppo urbanistico della città di Milano ha tante luci ma anche altrettante ombre, che non mi sento di ignorare. Non posso ignorare, ad esempio, che lo sviluppo edilizio esasperato e il consolidamento di una città dei consumi, quale è il capoluogo lombardo, coincida molto spesso con una modello classista di sviluppo urbanistico che non mi sento di augurare a Torino e che mai vorrei fosse la direttrice che la nuova amministrazione intende perseguire.

Questo è quanto, per ora. In fondo, per il resto, abbiamo ancora cinque anni.