Consigliera Comunale
Nata a Torino nel 1986.
Laurea in scienze del governo e dell’amministrazione.
Già consigliera e Capogruppo durante la legislatura 2016-2021 ha seguito in particolare i lavori delle Commissioni Urbanistica e Trasporti, Commercio e Lavoro, Diritti e Pari Opportunità e Servizi Pubblici Locali.
Segue attualmente i lavori delle commissioni:
- Comm.2 – Urbanistica, Edilizia Privata, Viabilità e Trasporti, Arredo Urbano, Lavori Pubblici, Edilizia Pubblica, Servizi Tecnologici
- Comm.3 – Lavoro, Commercio e Artigianato, Formazione Professionale
- Comm.4 – Sanità e Servizi Sociali
- Comm.6 – Ecologia e Ambiente, Verde Pubblico
- Comm. Diritti e pari opportunità – Compiti di esame, proposta e controllo in materia di pari opportunità di vita e lavoro di uomini e donne, tutela e promozione dei diritti costituzionalmente garantiti attinenti la dignità e la libertà delle persone
- Comm. Servizi pubblici locali – Funzioni di monitoraggio, indirizzo e controllo in materia di servizi pubblici locali con particolare riferimento alla qualità, alle modalità, ai costi ed alle tariffe di erogazione, ai contratti di servizio, nonché in merito agli indirizzi sulle nomine di spettanza comunale negli organi delle società erogatrici
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“Troppo sbilanciate sulle tematiche LGBT”???
Ho sempre pensato che ciò che deve distinguere le forze politiche dell’area progressista, a cui a buon titolo il MoVimento 5 Stelle appartiene, sia la costruzione di un progetto la cui parola d’ordine è il contrasto alle disuguaglianze; siano esse sociali, economiche, di genere, di orientamento sessuale o generazionali. E questo percorso dovrebbe identificarci sia in Italia sia Torino, pur sedendo qui su fronti contrapposti.
Purtroppo però, nella nostra città, con la nuova amministrazione c’è stato un arretramento del quadro politico in materia di diritti che credo valga la pena spiegare.
E credo valga la pena spiegarlo oggi che sono reduce da una Commissione sui Diritti e le Pari Opportunità dove la vicecapogruppo del Partito Democratico, infelicemente, ci ha tenuto a farci sapere che ha ricevuto lamentele perché “la Commissione è troppo sbilanciata sulle tematiche LGBT e su queste cose qui” (cit).
A parte che, colpevolmente, la Commissione Diritti in sei mesi di mandato non ha mai (e dico MAI) trattato le tematiche LGBT e non si capisce proprio come possa essere sbilanciata a riguardo, alla luce di una simile affermazione mi chiedo se dietro la scelta del sindaco Lo Russo di interrompere la grande innovazione di Chiara Appendino di trascrivere i figli e le figlie delle coppie arcobaleno, sempre giustificata su un piano prettamente giuridico-amministrativo, non ci sia anche una volontà politica del suo partito e della sua maggioranza, in cui convivono orientamenti e sensibilità fortemente contrastanti proprio su questi temi.
E su questo voglio raccontarvi un altro aneddoto che sta riguardando i nostri lavori consiliari in questi giorni e che dà il quadro di quanto progressista sia la sedicente “sinistra” torinese.
È attualmente in discussione la modifica di un regolamento comunale che permetterebbe alle donne che allattano, o che sono incinta, di partecipare ai Consigli Comunali e alle Commissione Consiliari in streaming, esattamente come abbiamo fatto tutti durante i mesi della pandemia. Un riforma di buon senso che consentirebbe alle consigliere che affrontano la maternità di espletare il mandato elettivo conferito dai cittadini senza affaticarsi ad essere fisicamente presenti ma svolgendo l’attività da casa.
Una riforma talmente giusta, e per la quale ringrazio le Consigliere proponenti Ludovica Cioria e Alice Ravinale, che sarebbe anche solo assurdo pensare che qualcuno possa essere contrario. E invece, proprio all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco, da giorni si sprecano i distinguo e le contrarietà, tanto da far slittare questa modifica che, nella sua semplicità, renderebbe certamente più completo il campo dei diritti alla maternità per le donne che si impegnano in politica a Torino.
Io voglio augurarmi che su queste tematiche non ci siano più passi indietro e prese di posizione infelici come quelle che vi ho raccontato.
In tutto ciò il sindaco che fa?
La maggioranza la governa o permette che alcuni suoi consiglieri ci portino indietro di 10 anni?
EUROVISION – Molestie alle volontarie
Ho letto questa mattina delle molestie subite dalle giovani volontarie al party inaugurale degli #EurovisionSong che si è tenuto alla Reggia di Venaria due giorni fa.
Un episodio che viene tenuto abbastanza in sordina per evitare, come si evince dalle (infelici) parole della Responsabile dei Volontari, “di sporcare un evento tanto bello e formativo per i nostri giovani”.
Non voglio entrare ora nella questione politica, che ho già avuto modo di sottolineare, sull’uso dei volontari nei grandi eventi; ma quando una donna denuncia di aver subito un palpeggiamento o qualsivoglia tipo di molestia fisica o verbale minimizzare l’episodio è quanto di più sbagliato possiamo fare.
Lo è perché la sensazione di disagio e vergogna che una circostanza simile provoca non può essere taciuta né tanto meno sminuita.
Lo è perché pensare che le istituzioni, e il nostro Comune in particolare, tacciano per evitare di macchiare la reputazione dell’evento o della città è oggettivamente triste se poi guardiamo alle belle parole profuse in occasione delle ricorrenze sulla violenza di genere.
Lo è perché girarsi dall’altra parte di fronte ai diffusi fenomeni di machismo alimenta i presupposti per una società che ignora i diritti e la sicurezza di tutte noi.
Lo è perché appena due giorni fa, a Rimini, 150 donne hanno denunciato simili episodi al Raduno degli Alpini.
Gli EurovisionSongContest per Torino sono un evento straordinario capace di portare musica, bellezza, intercultura e apertura sul mondo. Proprio per questo non possiamo e non vogliamo accettare nessuna violenza e a queste ragazze deve andare la nostra solidarietà e tutto il supporto che si può mettere in campo.
Ora.
