La Rivoluzione delle Biciclette

A Torino Mobilità Dolce e Sostenibile in Crescita

Torino sempre più ciclabile.


A Torino, come in molte grandi città europee, si assiste a un significativo aumento dell'uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. I dati recentemente pubblicati su diverse testate giornalistiche rivelano un incoraggiante trend riguardante l'utilizzo delle principali piste ciclabili della città, con un aumento complessivo di 13 milioni di passaggi in quattro anni.


In particolare, la ciclabile di via Nizza ha registrato un notevole incremento del 258% nei passaggi in bicicletta, seguita dalla ciclabile di lungo Dora Siena con un +12%, la ciclabile di via Bertola con un +10%, la ciclabile di corso Castelfidardo con un +8%, e infine la ciclabile di corso Francia con un +1%.


Queste stime sono state ottenute attraverso l'utilizzo di sensori posizionati sotto il manto stradale lungo le ciclabili, capaci di monitorare e identificare il transito delle biciclette. Sempre più cittadini di Torino stanno quindi abbracciando responsabilmente l'utilizzo della bicicletta per le loro esigenze quotidiane, trasformandola da semplice mezzo legato allo sport e al tempo libero a una vera e propria alternativa al trasporto urbano. Questa scelta simboleggia una mobilità green e sostenibile, con molteplici benefici sia ambientali che sociali.


Nella precedente amministrazione, la Giunta Appendino ha puntato a potenziare gli investimenti nella "mobilità dolce", integrando le piste e le corsie ciclabili nello sviluppo della città. Il termine "mobilità dolce" si riferisce a modalità di trasporto a zero emissioni inquinanti e a bassa velocità, che sono più salutari ed economiche rispetto all'utilizzo di mezzi alimentati da combustibili.


Nel 2020, grazie al "Decreto Ciclovie Urbane" del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono stati effettuati interventi significativi sulla mobilità ciclistica, inclusa la pianificazione di percorsi e la creazione di assi di collegamento tra Torino e i comuni limitrofi. L'obiettivo era ridistribuire la quota modale tra le diverse modalità di trasporto, favorendo l'uso della bicicletta per gli spostamenti metropolitani.


L'incentivo all'uso della bicicletta negli scambi intermodali è stato accompagnato dall'incremento dell'utilizzo di mezzi di micromobilità elettrica in modalità condivisa, come monopattini, e-bike e scooter, oltre a nuove forme di bike sharing in free floating. Questo ha permesso anche a coloro che non possiedono una bicicletta o non sono utenti abituali di considerare questi mezzi come valide alternative ai veicoli privati.


Di conseguenza, le infrastrutture a supporto della mobilità dolce sono diventate un focus centrale, portando alla costruzione di nuove piste ciclabili per collegare agevolmente i principali punti di interscambio cittadini, strade urbane ciclabili, stazioni avanzate per le biciclette e interventi di moderazione del traffico, come le zone 30 e le aree e percorsi pedonali.


È ormai evidente che le modalità di spostamento in ambito urbano stanno subendo cambiamenti significativi, ma per ampliarle ulteriormente sono necessarie politiche coraggiose in grado di ridimensionare la centralità dell'auto. Oltre all'espansione degli spazi dedicati alla mobilità dolce, è essenziale concentrarsi sull'estensione delle reti per il trasporto rapido di massa e sull'aumento della capacità del Trasporto Pubblico Locale.


I trasporti innovativi, integrati nel territorio ed efficienti, contribuiscono a ridurre le emissioni dannose per l'ambiente e consentono ai cittadini di risparmiare tempo e costi, sia a livello individuale che collettivo.



 

Dorotea Castiglione 24 novembre 2023
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