La lunga lotta per il riconoscimento delle Circoscrizioni come attori centrali nel decentramento politico locale.
Il bilancio è l’atto politico più importante. Le strategie pensate per il futuro della città sono contenute in quello che non è solo un atto contabile, ma il documento che traduce il programma elettorale in progettualità reali, oppure in occasioni mancate.
L’illustrazione del Bilancio a un Consiglio circoscrizionale, quindi, non può essere affidata ai soli tecnici, poiché l’analisi di capitoli e missioni deve necessariamente anticipare un dibattito, che vada ben oltre il freddo elenco delle voci di entrata e di uscita delle risorse finanziarie: elenco che comunque già ad un primo sguardo non cela l’assoluta indifferenza con cui la Giunta comunale guarda alle Circoscrizioni.
I macro temi riguardanti il fronte debitorio del Comune, la rinegoziazione dei mutui e la difficoltà nel mantenere gli impegni nel campo socio-assistenziale (compreso il mancato finanziamento da parte del governo del fondo locazione) competono marginalmente ai Consiglieri circoscrizionali, mentre al contrario i medesimi devono prestare molta attenzione alle risorse destinate al territorio, in particolare alle manutenzioni “decentrate”, e soprattutto difenderle dai continui tagli effettuati dal bilancio comunale. Il dialogo però è possibile solo di fronte all’Assessora comunale competente: riferimento politico, non tecnico, con cui poter fere il punto sullo stato di agonia in cui giacciono le Circoscrizioni stesse (che non hanno entrate proprie poiché incamerano solo trasferimenti dal centro).
Il confronto, purtroppo, è stato negato. In sede di presentazione del Bilancio era assente la Giunta comunale, non si è presentata infatti (causa malattia) l’Assessora Nardelli, neppure tramite un suo delegato. Ennesimo schiaffo al ruolo degli eletti in Circoscrizione, ennesima dimostrazione della distanza, dell’insofferenza dell’amministrazione comunale nei confronti delle strutture decentrate. Dimostrazione che segue di poco tempo un altro brutto scivolone assessorile, ossia l’invio di un datato comunicato stampa dell’ASL quale risposta a una nostra interpellanza urgente, avente per oggetto la smantellata RSA di via Farinelli: scorrettezza istituzionale grave e inedita.
Non potevamo quindi evitare di fare pressioni in sala consiliare, insieme al resto della minoranza, per impedire di esprimere parere sul Bilancio 2024. Di fronte all’ennesima scorrettezza istituzionale era impossibile far finta di nulla. L’obiettivo infine è stato raggiunto bloccando di fatto i lavori assembleari: la Circoscrizione 2 non esprimerà parere sul documento contabile comunale. I Consigli circoscrizionali non dovrebbero essere assemblee rituali composte da elementi decorativi (le/i Consigliere/i), bensì l’attuazione di un decentramento che ha rilevanza costituzionale normata dal TUEL, e non solo. Evocare il decentramento significa richiamare anche i principi della partecipazione e della trasparenza: vocaboli che qualcuno evidentemente teme.
Gruppo consiliare Circoscrizione 2