Il presidente Cirio, spalleggiato da Lo Russo e in cerca di una riconferma, ha deciso di avviare la propria campagna elettorale con un’intervista in cui mente sapendo di mentire.
Il riferimento è alle Olimpiadi 2026 per le quali, sostiene, il Consiglio Comunale targato M5S avrebbe votato contro , definendole “mafia e cemento”.
I fatti, invece, dicono l’opposto, ovvero che il M5S votò favorevolmente e il Consiglio Comunale approvò una delibera che diceva che Torino era la candidata naturale e quindi la candidata migliore per sostenibilità e costi.
Poi il CONI optò per una candidatura a tre, assegnando a Torino soltanto una disciplina e mezza su 13 e quindi ci sfilammo, portando poi a casa le ATP Finals e le Universiadi.
Col senno di poi, una decisione saggia e vincente, certificata anche dai recenti fatti di cronaca come il fallimento del pattinaggio a Baslega e il fallimento del Palasharp con ripiego nei padiglioni della fiera di Rho.
Ed è ormai imminente il fallimento del Bob a Cortina.
Un progetto olimpico che non stava in piedi sin da principio e che, nella migliore delle ipotesi, costerà una fortuna alle tasche dei contribuenti italiani. In quella peggiore, una figuraccia internazionale.
Consiglierei a Cirio di attenersi ai fatti e, magari, di prendere in mano il dossier Universiadi. A che punto siamo con i lavori? Il crono programma è rispettato? E soprattutto, come sta lavorando il suo assessore e quanto sta spendendo?
I Piemontesi aspettano, fiduciosi, notizie in merito.