Il Movimento 5 Stelle Torino ha recentemente organizzato un incontro pubblico focalizzato sulle sfide della mobilità sostenibile e ambientale. Durante l'evento, diversi esperti hanno condiviso punti di vista e proposte per affrontare le questioni legate al traffico, all'inquinamento atmosferico e alla sicurezza stradale.
Roberto Malanca – Moderatore
Malanca ha sottolineato quanto la pandemia abbia accelerato il processo di digitalizzazione e dematerializzazione di molte attività: didattica a distanza, smart working, acquisti on-line. Ora dobbiamo interrogarci su quale modello di trasporti vogliamo per costruire un futuro che non esaurisca le risorse a nostra disposizione, visto che il nostro modello di mobilità è enormemente energivoro. Bisogna superare l’uso dell’automobile come unico mezzo di spostamento, con la pandemia c’è stato sì un buon incremento della mobilità ciclistica, ma non eccessivo e purtroppo annullato da un corrispondente aumento dell’immatricolazione di nuove vetture.
Diego Vezza – Presidente della Consulta mobilità ciclistica e moderazione traffico
Diego Vezza ha evidenziato che, a causa della pandemia, abbiamo capito che il miglior spostamento è quello non effettuato e abbiamo imparato ad apprezzare un quartiere sotto casa vivibile. Il nostro modello continua tuttavia a prevedere l’automobile come mezzo di trasporto indispensabile e l’Italia è indietro da questo punto di vista: all’estero l’auto è un’opzione, da noi ancora una necessità e soprattutto uno status symbol irrinunciabile. E visto che le nostre auto per il 90% del tempo rimangono ferme, il bisogno di parcheggi è insostenibile. L’auto elettrica non risolve questi problemi. L’intento della consulta presieduta da Vezza è invece quella di moderare il traffico, con provvedimenti come i 30 all’ora in città, che aiuterebbe a tendere verso lo zero il numero dei morti all’anno per incidenti, come è successo in alcuni centri in cui è stato testato, mentre a Torino viaggiamo sui 20/30 morti all’anno. Questa soluzione renderebbe le nostre città anche più vivibili e silenziose.
Tea Castiglione - Consigliera Comunale M5S
Tea Castiglione ha condiviso dati statistici sugli incidenti stradali, evidenziando che il 73% di incidenti avviene nelle aree urbane ed è causato in gran parte dalla velocità elevata (29% a fronte di un 5% per uso di droga e alcol).
Angelo Tartaglia - Professore Emerito di Fisica
Il Professore Angelo Tartaglia ha posto l'accento sulla dipendenza dell'automobile: non basta abbassare i limiti di velocità ma bisogna diminuire le auto in circolazione. L’Italia è maglia nera per numero di auto: 68 ogni 100 abitanti (a Torino addirittura 70), in particolare 80 su 100 patentabili. Mettendo in fila tutte le auto presenti in città si arriverebbe fino in Marocco. Il nostro stile di vita le rende purtroppo necessarie, dovremmo riempire di più le singole auto, incentivando la car sharing, in modo da non averne così tante in circolazione. L’ingombro è un problema: le nostre strade non bastano a contenerle, ma bisogna anche calcolare i costi: tra bollo, assicurazione, parcheggio e carburante si arriva a circa 5000 € all’anno, costerebbe meno andare sempre in taxi. Poi bisogna calcolare l’impatto sulla qualità dell’aria: il traffico è il primo responsabile dell’inquinamento atmosferico: Torino ha un livello 4 su 5 (il più basso) di qualità dell’aria. Non trascuriamo infine la dipendenza economica che l’auto ci causa (vedi ultimo caso Stellantis, etc.). Non si può più difendere il passato, ma dobbiamo guardare al futuro.
Roberto Malanca -Moderatore
Il moderatore Roberto Malanca ha criticato le politiche regionali riguardanti l'inquinamento e il traffico: la Giunta decide per convenienze, non per il bene della regione: quando è uscito il blocco europeo alle Euro 5 si sono inventati le scatole nere per permettere ai veicoli inquinanti di continuare a circolare, ma tutto questo senza avere alcuna visione né prospettiva.
Sollecitata da una domanda dal pubblico, la consigliera comunale Tea Castiglione conferma che in GTT c’è un progetto operativo sulla produzione autonoma di energia solare con pannelli posti nelle aree di deposito mezzi e nelle fermate capolinea. Forse in un futuro si potrebbero collocare pannelli solari anche sul tetto dei bus ma oggi siamo ancora lontani da questa opzione.
Ricorda altresì che fra poco arriveranno i cantieri della Metro nella zona di Barriera Milano, ci saranno disagi, ma a lavori completati la linea Metro libererà la zona dal traffico parassita delle auto che dalla cintura nord si recano in centro. Sul tema della poca fruizione delle piste ciclabili esistenti che risultano spesso invise ai pedoni e agli automobilisti, si ragiona sui dati che collegano l’aumento del traffico su bici alla presenza di piste ciclabili. Un trend in crescita lenta ma inesorabile.
Il Deputato Iaria, già Assessore all’urbanistica nella consigliatura Appendino, oggi componente della commissione trasporti in Parlamento, si rammarica che il lavoro iniziato per riscrivere il Piano regolatore, molto datato e decisamente superato dall’evoluzione della Città, sia purtroppo confinato in un cassetto dalla nuova maggioranza che preferisce iniziarne uno ex novo, ma senza dire entro quando.
L’industria dei motori sta riducendo drasticamente la produzione delle auto a motore termico a favore della produzione elettrica, ma con un preciso indirizzo verso vetture per lo sharing, che dovrebbe aumentare vertiginosamente a scapito delle vetture private, il cui costo per le famiglie, oltre che per l’ambiente diventa sempre più proibitivo.
Il nuovo codice della strada proposto dal MISE non tiene conto di questi trend e, solo per dirne una, le nuove regole sui monopattini (casco, assicurazione, targa) rischiano di rendere impossibile lo sharing, utilissimo in particolare per la percorrenza de “l’ultimo miglio” per chi raggiunge la città ad esempio con il treno .
Iaria difende poi il concetto di zone 30 nelle città, citando dati che evidenziano l’abbattimento del numero di decessi da incidenti stradali, ma il Ministero ha reso più complessa la loro realizzazione con processi burocratici contorti. Ha fatto altresì riflettere sul fatto che il miglior modo di spostarsi in città è quello di non farlo, se non ove strettamente necessario, e questo si può ottenere solo garantendo servizi di prossimità diffusi sul territorio. Il TPL non è efficiente anche e soprattutto perché non è adeguatamente finanziato dallo Stato e il Sud sta pure peggio e la situazione peggiorerà ulteriormente se dovesse passare l’autonomia differenziata.
Iaria auspica inoltre di agevolare anche fiscalmente la produzione di TIR elettrici, oggi molto costosi, ma utile soprattutto nella circolazione nei centri abitati che verrebbero serviti solo da questi, tramite HUB INTERMODALI con stazioni di ricarica. Ne gioverebbe anche l’inquinamento acustico, oltre che l’aria che respiriamo.